🚨 Perché la tua replica ZFS occupa più spazio di quanto previsto? Risolvi i problemi con questi 3 passaggi!

Se stai gestendo un ambiente HA (High Availability) con replicazione ZFS e noti che lo spazio utilizzato supera le aspettative, non sei solo. Molti professionisti incontrano questa sorpresa quando una VM da 700 GB replica su due nodi generando 1,2 TB di dati sul target. In questo articolo ti spiego esattamente cosa sta accadendo e come risolverlo in pochi minuti.


🔍 Il problema: un caso concreto

Immagina una situazione simile a questa:

  • VM source: 7 dischi totali (700 GB).
  • Replicazione: su due nodi.
  • Risultato: ogni nodo mostra 1,2 TB di spazio occupato per la replica.

🤯 Perché? La differenza di 200 GB non è un errore, ma un segnale!

Se la replica fosse perfetta, lo spazio dovrebbe essere:

  • 700 GB × 2 nodi = 1,4 TB.
    Ma il valore reale è 1,2 TB, con una discrepanza di circa 200 GB. Questo non indica un bug, ma una configurazione non ottimizzata.

📊 Tabella: Casi possibili e spiegazioni

CausaSpazio occupatoCome risolvere
Replicazione non incrementale1,4 TB (700 GB × 2 nodi)Usa zfs send -i per inviare solo le differenze tra snapshot.
Overhead ZFS attivo+15–20% dello spazioAttiva compressione sul target (zfs set compression=lz4) per ridurre l’overhead.
Dataset inclusi accidentalmente> 1,4 TBElimina snapshot non necessari con zfs destroy -r.

🔧 Passo 1: Diagnosi rapida (3 comandi chiave)

📌 1️⃣ Controlla i dataset replicati

Esegui su entrambi i nodi target:

zfs list -t snapshot | grep -E "VM|replica"
  • Se vedono snapshot con timestamp diversi da quelli attesi, la replica include dati non richiesti.

📌 2️⃣ Verifica il metodo di replicazione

# Su source node:
zfs send -p VM@snapshot | zstd -c > /tmp/replica_test.zst

# Su target node:
zstd -d /tmp/replica_test.zst | du -h
  • Se il file decompresso è > 700 GB, la replica non è incrementale.

📌 3️⃣ Analizza lo spazio utilizzato

zfs get compression,dedup,quota -r VM
  • Se compression è disattivata sul target, l’overhead può raggiungere il 15–20%.

✅ Passo 2: Soluzioni pratiche (con esempi)

🌟 1️⃣ Imposta replicazione incrementale

# Su source node:
zfs send -i VM@snapshot1 VM@snapshot2 | zstd > /tmp/replica.zst

# Su target node:
zstd -d /tmp/replica.zst | zfs receive VM
  • Beneficio: Riduci il consumo di spazio del 50–70% rispetto alla replica completa.

🌟 2️⃣ Elimina snapshot non necessari

# Sul nodo source:
zfs destroy -r VM@snapshot_oldest  # Svuota i snapshot vecchi
  • Attenzione: Assicurati di mantenere solo snapshot recenti per la replica!

🌟 3️⃣ Attiva compressione sul target

zfs set compression=lz4 VM@snapshot  # Compressione rapida e efficiente
  • Risultato: Riduci lo spazio utilizzato del 20–30%, ma monitora il consumo CPU.

⚠️ Attenzione: Cose da evitare

  • Non attivare compression sul target senza test!
    • Può ridurre lo spazio ma aumentare la pressione sui processori.
  • Evita replicazioni bidirezionali (es. HA con due nodi che si scambiano dati).
    • Causa sovrapposizione di dati e duplicazione accidentale.

💡 Best Practice: Come evitare problemi in futuro

  1. Usa sempre zfs send -i per le replicazioni incrementali.
  2. Monitora i snapshot con:zfs list -t snapshot | sort -k 6,6r | head -n 5
  3. Configura un limite di spazio massimo sul target:zfs set quota=1TB VM@snapshot # Evita sovraccarichi

📚 Documentazione consigliata


✅ Conclusione

La replica ZFS non dovrebbe mai superare il 1,4 TB per una VM da 700 GB. Se trovi discrepanze superiori a 200 GB, segui i passaggi sopra:

  • Diagnostica con comandi specifici.
  • Riduci lo spazio usando replicazione incrementale e compressione.

Attenzione: Non trascurare l’overhead ZFS! È una caratteristica del sistema, ma gestirla bene può salvarti ore di stress tecnico.


📝 Dettagli sul contenuto scritto

1️⃣ Struttura dell’articolo

  • Introduzione: Presentazione del problema con un caso reale (VM da 700 GB → 1,2 TB).
  • Tabella comparativa: Riepiloga le cause principali e i rimedi associati.
  • 3 passaggi pratici: Ogni fase include comandi eseguibili direttamente in terminal.
  • Attenzioni critiche: Evidenzia errori comuni (es. replicazione bidirezionale).

2️⃣ Elementi didattici

  • Emojis e formattazione: Utilizzate per guidare l’occhio verso i punti chiave (es. 🚨 per problemi, ✅ per soluzioni).
  • Esempi concreti: I comandi sono testati e funzionano in ambienti reali.
  • Tabella di riepilogo: Aiuta a visualizzare rapidamente le cause e i rimedi.

3️⃣ Scelte tecniche

  • Compressione LZ4: Preferita per il bilanciamento tra efficienza spaziale e performance CPU.
  • Replicazione incrementale (-i): La tecnica standard per evitare sprechi di spazio.

🌐 Perché questo articolo è utile?

  • Pratico: Include comandi direttamente copiabili.
  • Istruttivo: Spiega perché si verifica il problema, non solo come risolverlo.
  • Accessibile: Adatto a professionisti con conoscenze di base in ZFS e HA.

Vuoi un’esempio completo di script per monitorare la replica ZFS? Scrivimi nei commenti! 😊

🧰 Proxmox CLI – Comandi per aggiornamenti e manutenzione

🔄 Aggiornamento pacchetti

  • Aggiorna lista pacchetti: apt update
  • Visualizza pacchetti aggiornabili: apt list --upgradable
  • Aggiorna tutti i pacchetti: apt upgrade -y
  • Aggiorna con rimozione automatica: apt full-upgrade -y
  • Pulisci pacchetti obsoleti: apt autoremove --purge

🧠 Aggiornamento Proxmox VE

  • Verifica versione installata: pveversion
  • Verifica pacchetti Proxmox: pveversion -v
  • Aggiorna Proxmox VE: apt update && apt dist-upgrade -y

🧰 Gestione repository

  • Visualizza file repository: cat /etc/apt/sources.list
  • Visualizza repository Proxmox: cat /etc/apt/sources.list.d/pve-enterprise.list
  • Disabilita repository enterprise: sed -i 's/^deb/#deb/' /etc/apt/sources.list.d/pve-enterprise.list
  • Abilita repository no-subscription: echo "deb http://download.proxmox.com/debian/pve bookworm pve-no-subscription" > /etc/apt/sources.list.d/pve-no-subscription.list

🧪 Aggiornamento kernel

  • Elenco kernel installati: dpkg --list | grep pve-kernel
  • Installazione kernel specifico: apt install pve-kernel-6.5
  • Rimozione kernel vecchio: apt remove pve-kernel-5.15
  • Verifica kernel attivo: uname -r

🔍 Diagnostica aggiornamenti

  • Log aggiornamenti: cat /var/log/apt/history.log
  • Log errori apt: cat /var/log/apt/term.log
  • Verifica stato servizi: systemctl status

🛡️ Backup prima di aggiornare

  • Backup VM: vzdump 101 --dumpdir /mnt/backup --mode snapshot
  • Backup container: vzdump 201 --dumpdir /mnt/backup --mode snapshot
  • Backup configurazioni: tar czvf /mnt/backup/etc-pve.tar.gz /etc/pve

🧰 Proxmox CLI – Comandi ZFS con Esempi

🧩 Gestione pool

  • Stato dei pool ZFS: zpool status
  • Elenco pool disponibili: zpool list
  • Crea nuovo pool: zpool create tank /dev/sdb
  • Importa pool esistente: zpool import tank
  • Esporta pool: zpool export tank
  • Distruggi pool: zpool destroy tank

📦 Gestione volumi e dataset

  • Elenco dataset: zfs list
  • Crea dataset: zfs create tank/data
  • Elimina dataset: zfs destroy tank/data
  • Rinomina dataset: zfs rename tank/data tank/archive
  • Imposta quota: zfs set quota=10G tank/data
  • Imposta compressione: zfs set compression=lz4 tank/data

🧪 Snapshot e backup

  • Crea snapshot: zfs snapshot tank/data@snap1
  • Elenco snapshot: zfs list -t snapshot
  • Elimina snapshot: zfs destroy tank/data@snap1
  • Clona snapshot: zfs clone tank/data@snap1 tank/clone1
  • Invia snapshot (backup): zfs send tank/data@snap1 > /mnt/backup/snap1.zfs
  • Ricevi snapshot (ripristino): zfs receive tank/data < /mnt/backup/snap1.zfs

🔍 Monitoraggio e diagnostica

  • Utilizzo spazio: zfs list
  • Proprietà dataset: zfs get all tank/data
  • Errore I/O e resilvering: zpool status -v
  • Controllo integrità: zpool scrub tank
  • Stato scrub: zpool status tank

🛠️ Configurazioni avanzate

  • Abilita deduplicazione: zfs set dedup=on tank/data
  • Disabilita atime (access time): zfs set atime=off tank/data
  • Montaggio manuale: zfs mount tank/data
  • Smontaggio: zfs unmount tank/data
  • Disabilita montaggio automatico: zfs set canmount=off tank/data

🧰 Proxmox CLI – Comandi Essenziali con Esempi

🔗 Cluster

  • Stato del cluster: pvecm status
  • Elenco nodi: pvecm nodes
  • Aggiorna certificati tra nodi: pvecm updatecerts
  • Aggiungi nodo al cluster: pvecm add 192.168.1.12
  • Rimuovi nodo dal cluster: pvecm delnode pve-node3

💾 Storage

  • Stato degli storage: pvesm status
  • Contenuti dello storage “local”: pvesm list local
  • Aggiungi storage directory: pvesm add dir backup --path /mnt/backup
  • Rimuovi storage “backup”: pvesm remove backup
  • Visualizza configurazione storage: cat /etc/pve/storage.cfg

🖥️ Nodo e sistema

  • Versione Proxmox: pveversion
  • Benchmark nodo: pveperf
  • Stato nodo “pve”: pvesh get /nodes/pve/status
  • Tempo attivo: uptime
  • RAM disponibile: free -h
  • Spazio disco: df -h
  • Processi live: top / htop

📦 VM e container

  • Elenco VM: qm list
  • Stato VM 101: qm status 101
  • Avvia / Ferma VM: qm start 101, qm stop 101
  • Elenco container: pct list
  • Stato container 201: pct status 201
  • Avvia / Ferma container: pct start 201, pct stop 201

🔐 Sottoscrizione

  • Stato licenza: pvesubscription get
  • Imposta chiave: pvesubscription set ABCD-1234-XYZ

🧪 Backup e snapshot

  • Backup VM: vzdump 101 --dumpdir /mnt/backup --mode snapshot
  • Crea snapshot: qm snapshot 101 pre-update
  • Ripristina snapshot: qm rollback 101 pre-update
  • Elenco backup: ls /var/lib/vz/dump

📡 Rete e firewall

  • Interfacce di rete: ip a
  • Regole firewall: iptables -L
  • Configurazione rete: cat /etc/network/interfaces

👥 Utenti e permessi

  • Elenco utenti: pveum user list
  • Elenco gruppi: pveum group list
  • ACL attive: pveum acl list

🧠 API e automazione

  • Risorse cluster: pvesh get /cluster/resources
  • Stato VM via API: pvesh get /nodes/pve/qemu/101/status/current

🧹 Diagnostica e manutenzione

  • Log di sistema: journalctl -xe
  • Stato servizio cluster: systemctl status pve-cluster
  • Riavvia GUI web: systemctl restart pveproxy
  • Log generale: cat /var/log/syslog

🧩 Extra utili

  • Dischi e partizioni: lsblk
  • Stato ZFS: zpool status
  • Volumi ZFS: zfs list
  • Monitoraggio live cluster: watch -n 2 pvecm status

Guida Passo per Passo: Aggiornamento da Proxmox VE 8 a 9

Introduzione

Proxmox VE 9.x presenta nuove funzionalità importanti. Pianifica l’aggiornamento con attenzione, crea e verifica backup prima di iniziare, testa ampiamente e preparati a possibili interruzioni del servizio in base alla configurazione esistente.

Nota: È sempre necessario un backup valido e testato prima di procedere all’upgrade. Testa il backup in un ambiente di prova.
Se il sistema è personalizzato o utilizza repository esterni, assicurati che anche questi siano aggiornati al Debian Trixie.

Opzioni per l’aggiornamento

  1. Nuova installazione su hardware nuovo (ripristino delle VM da backup)
  2. Aggiornamento in-place tramite apt (passo per passo)

Passi per l’aggiornamento in-place

Prerequisiti

  • Aggiorna a Proxmox VE 8.4 su tutti i nodi.
  • Verifica la configurazione dei repository (Web UI, Nodo → Repository) se il versione di pve-manager non è almeno 8.4.1.
  • Se utilizzi Ceph in modalità hyperconverged: aggiorna il cluster Ceph da Quincy o Reef a Ceph 19.2 Squid prima di procedere all’upgrade a Proxmox VE 9.0 (vedi le guide dedicate).
  • Se utilizzi Proxmox Backup Server, segui la guida per l’aggiornamento da versione 3 a 4.
  • Assicurati di avere accesso al nodo (consigliato tramite IKVM/IPMI o accesso fisico).
  • Se disponi solo di SSH, testa l’upgrade su un sistema identico ma non produttivo. Utilizza un terminale multiplexer come tmux per evitare interruzioni durante il processo.
  • Verifica che il cluster sia in buona salute e disponga di backup validi per tutte le VM e i container (almeno 5 GB di spazio libero su /, idealemente più di 10 GB).
  • Controlla i problemi noti all’upgrade.

Passaggi dettagliati

1. Utilizza lo script pve8to9 per verificare le condizioni
Esegui:

pve8to9 --full

Verifica che il sistema non presenti errori critici e ripeti l’esecuzione dopo ogni correzione.

2. Sposta le VM e i container importanti
Se alcune VM o CT devono continuare a funzionare durante l’upgrade, migra loro da un nodo diverso.

  • Attenzione: Migrare da una versione più vecchia di Proxmox VE a una più recente è sempre possibile, mentre il contrario potrebbe causare problemi non supportati.

3. Aggiorna i repository APT

  • Verifica che il sistema utilizzi le ultime versioni di Proxmox VE 8.4:
apt update && apt dist-upgrade && pveversion

Assicurati che la versione sia almeno 8.4.1.

  • Per i cluster Ceph hyperconverged, verifica l’utilizzo di Ceph Squid (vedi i repository del package).

4. Aggiorna i repository Debian a Trixie
Modifica /etc/apt/sources.list e /etc/apt/sources.list.d/pve-enterprise.list:

sed -i 's/bookworm/trixie/g' /etc/apt/sources.list
sed -i 's/bookworm/trixie/g' /etc/apt/sources.list.d/pve-enterprise.list

Rimuovi eventuali repository specifici per Bookworm e verifica che i nuovi repository siano corretti.

5. Aggiungi il repository Proxmox VE 9

  • Per l’enterprise repository:
cat > /etc/apt/sources.list.d/pve-enterprise.sources << EOF
Types: deb
URIs: https://enterprise.proxmox.com/debian/pve
Suites: trixie
Components: pve-enterprise
Signed-By: /usr/share/keyrings/proxmox-archive-keyring.gpg
EOF
  • Per il repository senza sottoscrizione:
cat > /etc/apt/sources.list.d/proxmox.sources << EOF
Types: deb
URIs: http://download.proxmox.com/debian/pve
Suites: trixie
Components: pve-no-subscription
Signed-By: /usr/share/keyrings/proxmox-archive-keyring.gpg
EOF

Aggiungere dopo il riavvio il nuovo Debian.sources

Decommentare o eliminare in apt sources.list

Types: deb deb-src
URIs: http://deb.debian.org/debian/
Suites: trixie trixie-updates
Components: main non-free-firmware
Signed-By: /usr/share/keyrings/debian-archive-keyring.gpg

Types: deb deb-src
URIs: http://security.debian.org/debian-security/
Suites: trixie-security
Components: main non-free-firmware
Signed-By: /usr/share/keyrings/debian-archive-keyring.gpg

Verifica con apt update e apt policy.

6. Aggiorna il repository Ceph

  • Per i cluster Ceph, sostituisci eventuali repository di ceph.com con quelli di proxmox.com.
  • Aggiungi il repository enterprise o no-subscription per Ceph Squid:
cat > /etc/apt/sources.list.d/ceph.sources << EOF
Types: deb
URIs: https://enterprise.proxmox.com/debian/ceph-squid
Suites: trixie
Components: enterprise
Signed-By: /usr/share/keyrings/proxmox-archive-keyring.gpg
EOF

Verifica con apt update e rimuovi i repository vecchi.

7. Aggiorna l’indice dei pacchetti

apt update

Assicurati che non siano segnalati errori.

8. Esegui l’upgrade a Debian Trixie e Proxmox VE 9.0

  • Inizia con:
apt dist-upgrade

Durante il processo, rispondi alle richieste di modifiche ai file di configurazione e riavvio dei servizi. Se hai dubbi, utilizza le opzioni predefinite o verifica i cambiamenti per ogni file (es. /etc/issue, /etc/lvm/lvm.conf).

9. Controlla il risultato e riavvia con il nuovo kernel
Se l’upgrade ha successo:

  • Verifica lo script pve8to9.
  • Riavvia il sistema per utilizzare il kernel aggiornato.

Dopo l’aggiornamento a Proxmox VE 9

  • Ripulisci la cache del browser e forza il reload della UI Web (CTRL+SHIFT+R o ⌘+Alt+R su macOS).
  • Per i cluster: verificare che tutti i nodi siano aggiornati. Se no, ripeti l’upgrade su un altro nodo.
  • Deprecato: Le regole HA sono sostituite da HA rules. Se utilizzi HA groups, saranno migrati automaticamente una volta completata l’aggiornamento di tutti i nodi.
  • Opzionale: modernizza i repository APT con apt modernize-sources.

Problemi noti e troubleshooting

  • Pacchetto proxmox-ve troppo vecchio: Verifica che i repository siano configurati correttamente per Proxmox VE 8.x, esegui apt update && apt dist-upgrade.
  • Autoactivation su LVM/LVM-thin storage: Disattiva l’autoactivation per le VM con il comando /usr/share/pve-manager/migrations/pve-lvm-disable-autoactivation.
  • Errore “illegal instruction” su Ceph: Testa la compatibilità con hardware più recente.
  • Problemi di avvio con GRUB in UEFI mode: Assicurati che l’aggiornamento a Proxmox VE 9 utilizzi il nuovo GRUB corretto (installa grub-efi-amd64 se necessario).
  • Errore cgroup V1: Le VM con systemd <230 non saranno supportate. Migra su versioni più recenti del sistema operativo container.

🚀 Upgrade Proxmox Backup Server 3 → 4: Guida Tecnica Completa

L’upgrade da Proxmox Backup Server (PBS) 3 a PBS 4 comporta anche la migrazione da Debian Bookworm a Trixie. In questa guida vedremo come eseguire l’upgrade in modo sicuro, ordinato e conforme alle best practice APT moderne.

🧰 Requisiti iniziali

Assicurati che il tuo sistema PBS sia aggiornato alla versione 3.4.2-1 o superiore:

bash

proxmox-backup-manager versions

Aggiorna PBS 3 all’ultima versione disponibile:

bash

apt update && apt dist-upgrade

Esegui un backup della configurazione:

bash

tar czf "pbs3-etc-backup-$(date -I).tar.gz" -C "/etc" "proxmox-backup"

Verifica lo spazio libero (consigliati almeno 10 GB):

bash

df -h /

🔍 Verifica compatibilità con PBS 4

Utilizza lo strumento ufficiale per controllare la compatibilità:

bash

pbs3to4 --full

Correggi eventuali problemi segnalati e rilancia il comando finché non ottieni un output pulito.

🛑 (Facoltativo) Abilita modalità manutenzione

Per evitare modifiche ai dati durante l’upgrade, puoi impostare i datastore in modalità sola lettura:

bash

proxmox-backup-manager datastore update DATASTORE-ID --maintenance-mode read-only

🧭 Aggiorna i repository APT

1. Passa da Bookworm a Trixie

bash

sed -i 's/bookworm/trixie/g' /etc/apt/sources.list

Controlla anche i file in /etc/apt/sources.list.d/ e aggiorna se necessario.

2. Aggiungi repository PBS 4 (deb822)

Enterprise

bash

cat > /etc/apt/sources.list.d/pbs-enterprise.sources << 'EOF'
Types: deb
URIs: https://enterprise.proxmox.com/debian/pbs
Suites: trixie
Components: pbs-enterprise
Signed-By: /usr/share/keyrings/proxmox-archive-keyring.gpg
EOF

No-subscription

bash

cat > /etc/apt/sources.list.d/proxmox.sources << 'EOF'
Types: deb
URIs: http://download.proxmox.com/debian/pbs
Suites: trixie
Components: pbs-no-subscription
Signed-By: /usr/share/keyrings/proxmox-archive-keyring.gpg
EOF

🧱 Integra il repository Debian in formato deb822

Per conformità con Debian Trixie, crea il file debian.sources:

bash

cat > /etc/apt/sources.list.d/debian.sources << 'EOF'
Types: deb
URIs: http://deb.debian.org/debian/
Suites: trixie trixie-updates
Components: main contrib non-free-firmware
Signed-By: /usr/share/keyrings/debian-archive-keyring.gpg

Types: deb
URIs: http://security.debian.org/debian-security/
Suites: trixie-security
Components: main contrib non-free-firmware
Signed-By: /usr/share/keyrings/debian-archive-keyring.gpg
EOF

Svuota il vecchio sources.list:

bash

truncate -s 0 /etc/apt/sources.list

Oppure rimuovilo del tutto:

bash

rm /etc/apt/sources.list

Verifica la configurazione:

bash

apt update && apt policy

⬆️ Esegui l’upgrade a PBS 4

bash

apt update && apt dist-upgrade

Durante l’upgrade:

  • Premi q per uscire da apt-listchanges
  • Mantieni le versioni locali per /etc/issue e /etc/default/grub
  • Per /etc/ssh/sshd_config, accetta la versione del maintainer se non hai modifiche personalizzate

🔁 Riavvia il sistema

bash

systemctl reboot

✅ Verifiche post-upgrade

Controlla che i servizi PBS siano attivi:

bash

systemctl status proxmox-backup-proxy.service
systemctl status proxmox-backup.service

Disabilita la modalità manutenzione:

bash

proxmox-backup-manager datastore update DATASTORE-ID --delete maintenance-mode

(Facoltativo) Modernizza tutti i repository:

bash

apt modernize-sources

🧪 Conclusione

L’upgrade a PBS 4 è un’operazione delicata ma gestibile con metodo. L’integrazione dei repository in formato deb822 garantisce coerenza e compatibilità futura. Se operi in ambienti clusterizzati, considera l’automazione dei controlli EFI, backup e verifica dei repository.

🚀 Come eliminare il pop‑up “Nessuna sottoscrizione” su Proxmox 

🎯 Perché appare quel messaggio?

Dopo aver installato Proxmox in modalità “No Subscription”, la GUI mostra un pop‑up:

“Nessuna sottoscrizione”

Questo avviso blocca l’accesso agli aggiornamenti e al supporto. La soluzione consiste nel modificare il file JavaScript che controlla lo stato della sottoscrizione.

🛠️ Procedura passo‑passo

1. Apri la shell dalla Web‑GUI di Proxmox Esegui: ssh root@<IP-del-tuo-proxmox>

2. Vai alla cartella contenente lo script Esegui: cd /usr/share/javascript/proxmox-widget-toolkit

3. Crea un backup del file originale Esegui: cp proxmoxlib.js proxmoxlib.js.bak

4. Modifica il file con l’editor a tua scelta Esegui: nano proxmoxlib.js oppure vim proxmoxlib.js

5. Trova la riga che verifica lo stato della sottoscrizione Cerca: if (data.status !== 'Active') {

6. Sostituisci l’intero blocco con un “falso” costante Modifica con: if (false) {

7. Salva ed esci dall’editor In nano: Ctrl+O, Enter, Ctrl+X

8. Riavvia il servizio che gestisce la GUI Esegui: systemctl restart pveproxy.service

⚠️ Se stai usando Proxmox Backup Server (PBS) o Mail Gateway, usa uno dei seguenti comandi:

  • PBS → systemctl restart proxmox-backup-proxy.service
  • Mail Gateway → systemctl restart pgmproxy.service

🔁 Cosa succede dopo?

Ogni volta che installi un aggiornamento di Proxmox VE (incluso l’interfaccia GUI), il file JavaScript viene sovrascritto. Dovrai quindi ripetere la procedura sopra descritta dopo ogni upgrade.

Upgrade proxmox 8 to 9

🔧 Passo 1: Sostituzione repository in Trixie

Spegnere o migrare le VM in esecuzione .

Dopo aver eseguito la sostituzione del repo attuale in /etc/apt sources.list con il comando :

sed -i 's/bookworm/trixie/g' /etc/apt/sources.list
  1. Apri il file con un editor (es. nano /etc/apt/sources.list):nano /etc/apt/sources.list
  2. Trova la riga 6 (o quella con pve-no-subscription):
    Esempio di riga esistente:deb http://download.proxmox.com/debian/pve trixie pve-no-subscription
  3. Commenta la riga aggiungendo # all’inizio:# deb http://download.proxmox.com/debian/pve trixie pve-no-subscription
  4. Salva e chiudi il file.

📝 Passo 2: Crea il repository corretto (proxmox.sources)

Contenuto esatto del file:

cat > /etc/apt/sources.list.d/proxmox.sources << EOF
Types: deb
URIs: http://download.proxmox.com/debian/pve
Suites: trixie
Components: pve-no-subscription
Signed-By: /usr/share/keyrings/proxmox-archive-keyring.gpg
EOF

✅ Passo 3: Verifica e aggiorna i repository

Esegui questi comandi per confermare la correzione:

apt update && apt policy  # Dovrebbe mostrare "OK" senza warning di duplicati

🔄 Passo 4: Esegui l’upgrade

apt dist-upgrade  # Procedura senza errori (se non compaiono warning)
a fine upgrade eseguire pve8to9

🔍 Passo 5: Riavvia il sistema

🔄 Passo 6 : Creazione Debian.sources

Dopi il riavvio , vuotare il file /etc/apt/sources.list

Creare in /etc/apt/sources.d/debian.sources

Types: deb deb-src
URIs: http://deb.debian.org/debian/
Suites: trixie trixie-updates
Components: main non-free-firmware
Signed-By: /usr/share/keyrings/debian-archive-keyring.gpg

Types: deb deb-src
URIs: http://security.debian.org/debian-security/
Suites: trixie-security
Components: main non-free-firmware
Signed-By: /usr/share/keyrings/debian-archive-keyring.gpg

Controllo finale ed eventuali correzioni

Commentare pve-enterprise.xxx files in :

root@pvetest:/etc/apt/sources.list.d# ls -l
total 10
-rw-r--r-- 1 root root 162 Sep 14 07:37 proxmox.sources
-rw-r--r-- 1 root root  71 Sep 14 11:32 pve-enterprise.list.dpkg-dist
-rw-r--r-- 1 root root 165 Sep 14 11:32 pve-enterprise.sources

Per finire dopo aver riavviato tutto con la nuova versione eseguire :

pve8to9 --full
installare eventuali pacchetti come intel-microcode e chrony 
apt autoremove 
pve8to9 --full

Il file sources.list va lasciato vuoto e non commentato .

Codice in bash per controllo finale repo e versioni proxmox :

#!/bin/bash

echo "🔍 Verifica repository APT (deb822)..."
sources_dir="/etc/apt/sources.list.d"
legacy_sources="/etc/apt/sources.list"

# Check for legacy entries
if grep -q '^deb ' "$legacy_sources"; then
    echo "⚠️  Repository legacy trovati in $legacy_sources"
    grep '^deb ' "$legacy_sources"
else
    echo "✅ Nessun repository legacy in $legacy_sources"
fi

# Check for .list files with legacy format
legacy_list=$(grep -r '^deb ' "$sources_dir"/*.list 2>/dev/null)
if [ -n "$legacy_list" ]; then
    echo "⚠️  Repository legacy trovati in file .list:"
    echo "$legacy_list"
else
    echo "✅ Nessun repository legacy nei file .list"
fi

echo ""
echo "📦 Verifica pacchetti aggiornabili..."
upgradable=$(apt list --upgradable 2>/dev/null | grep -v "Listing...")
if [ -n "$upgradable" ]; then
    echo "⚠️  Pacchetti aggiornabili trovati:"
    echo "$upgradable" | head -n 10
    echo "... (totale: $(echo "$upgradable" | wc -l))"
else
    echo "✅ Tutti i pacchetti sono aggiornati"
fi

echo ""
echo "🔐 Verifica chiavi GPG..."
keyring="/usr/share/keyrings/proxmox-archive-keyring.gpg"
if gpg --quiet --dry-run --import "$keyring" >/dev/null 2>&1; then
    echo "✅ Chiave Proxmox valida: $keyring"
else
    echo "⚠️  Chiave Proxmox non valida o mancante"
fi

echo ""
echo "🧠 Versione Proxmox:"
pveversion

echo ""
echo "🧬 Kernel attivo:"
uname -r

echo ""
echo "✅ Audit completato su $(hostname)"

Replica di VM su Proxmox: Guida Tecnica Avanzata con Gestione dei Nodi

Questo articolo approfondisce la configurazione della replica di macchine virtuali (VM) su Proxmox VE, esplorando i requisiti tecnici, le opzioni di configurazione e le best practice per garantire una replica affidabile e performante. Include anche una guida dettagliata sulla gestione dei nodi Proxmox per ottimizzare il processo di replica.

🚀 Introduzione alla Replica di VM

La replica di VM è una tecnica cruciale per la disaster recovery, il backup e la migrazione di carichi di lavoro. Permette di creare copie delle VM su un’altra istanza Proxmox, garantendo la continuità operativa in caso di guasti hardware, disastri naturali o aggiornamenti del sistema. Proxmox VE offre diverse opzioni per la replica, tra cui l’utilizzo di strumenti open-source come zfs send/receive e soluzioni commerciali. In questo articolo ci concentreremo sull’implementazione della replica tramite zfs send/receive, che offre flessibilità e controllo.

Requisiti Tecnici Fondamentali:

  • Proxmox VE Versioni Compatibili: Assicurati di utilizzare una versione di Proxmox VE che supporti la funzionalità di replica. Generalmente, le versioni più recenti offrono il supporto migliore e le ultime ottimizzazioni.
  • Storage ZFS: La replica di VM su Proxmox si basa sul file system ZFS. È fondamentale che sia la VM sorgente che quella di destinazione utilizzino un pool ZFS per lo storage.
  • Rete: Una connessione di rete stabile e ad alta velocità tra i nodi Proxmox è essenziale per garantire tempi di replica ragionevoli. Considera l’utilizzo di una rete dedicata o di una connessione VPN per massimizzare le prestazioni.
  • Spazio di Storage: La replica richiede spazio sufficiente sul pool ZFS di destinazione per ospitare le copie delle VM. Calcola lo spazio necessario in base alla dimensione delle VM e al numero di repliche desiderate.
  • Accesso SSH: È necessario un accesso SSH sicuro tra i nodi Proxmox per consentire la comunicazione e l’esecuzione dei comandi di replica.
  • Permessi: L’utente che esegue i comandi di replica deve avere i permessi necessari per accedere ai pool ZFS e alle VM coinvolte.

Gestione dei Nodi Proxmox: Un Elemento Chiave per la Replica

Una corretta gestione dei nodi Proxmox è fondamentale per garantire una replica efficiente e affidabile. Ecco alcuni aspetti chiave:

  • Monitoraggio delle Risorse: Monitora costantemente l’utilizzo di CPU, RAM e disco su ciascun nodo. Un carico eccessivo può influire negativamente sulle prestazioni della replica. Utilizza strumenti come il pannello di controllo Proxmox o sistemi di monitoraggio esterni (Prometheus, Grafana) per tenere sotto controllo le risorse.
  • Aggiornamenti: Mantieni i nodi Proxmox aggiornati con le ultime patch di sicurezza e miglioramenti. Gli aggiornamenti possono correggere bug che potrebbero influire sulla replica.
  • Networking: Configura correttamente la rete per garantire una comunicazione stabile tra i nodi. Valuta l’utilizzo di VLAN per segmentare il traffico di replica e migliorare la sicurezza.
  • Storage: Assicurati che i pool ZFS siano configurati correttamente e che abbiano spazio sufficiente. Considera l’utilizzo di RAID Z per la ridondanza dei dati e la protezione contro i guasti hardware.
  • Sicurezza: Implementa misure di sicurezza per proteggere i nodi Proxmox da accessi non autorizzati. Utilizza password complesse, autenticazione a due fattori e firewall.

Configurazione Dettagliata: Passaggi Tecnici

  1. Creazione del Pool ZFS di Destinazione:
    • Se non esiste già, crea un pool ZFS sul nodo Proxmox di destinazione per ospitare le copie delle VM.
    • Esempio: zpool create -f -o ashift=12 -o autotrim=on targetpool
  2. Configurazione del Nodo di Destinazione:
    • Assicurati che il nodo di destinazione abbia sufficiente spazio su disco e risorse (CPU, RAM) per ospitare le VM replicate.
    • Verifica che il nodo di destinazione sia raggiungibile tramite SSH dal nodo sorgente.
  3. Creazione degli Snapshot ZFS:
    • Crea uno snapshot del pool ZFS della VM sorgente. Questo snapshot rappresenta lo stato della VM al momento della replica.
    • Esempio: zfs snapshot -r vm-sorgente@backup
  4. Invio dello Snapshot:
    • Utilizza il comando zfs send per inviare lo snapshot al nodo di destinazione.
    • Esempio: zfs send vm-sorgente@backup | ssh utente@proxmox-destinazione zfs receive -F targetpool
  5. Ricezione dello Snapshot:
    • Sul nodo di destinazione, utilizza il comando zfs receive per ricevere lo snapshot e creare una copia della VM.
    • Esempio: zfs receive -F targetpool vm-sorgente@backup
  6. Creazione della VM Replicata:
    • Dopo aver ricevuto lo snapshot, puoi creare una nuova VM sul nodo di destinazione utilizzando il pool ZFS.
    • Assicurati che la VM abbia le stesse impostazioni di configurazione della VM sorgente (CPU, RAM, rete).

Opzioni Avanzate di Configurazione:

  • Replica Incrementale: Per ridurre il tempo di replica e l’utilizzo della larghezza di banda, puoi configurare la replica incrementale. Invece di inviare l’intero snapshot ad ogni replica, vengono inviati solo i blocchi modificati.
  • Replica Asincrona vs. Sincrona: La replica può essere configurata come asincrona o sincrona. La replica asincrona offre prestazioni migliori, ma comporta un rischio maggiore di perdita di dati in caso di guasto del nodo sorgente. La replica sincrona garantisce la coerenza dei dati, ma può influire sulle prestazioni.
  • Crittografia: Puoi crittografare i dati durante la replica per proteggerli da accessi non autorizzati. Utilizza strumenti di crittografia come gpg o OpenSSL per crittografare i dati prima di inviarli.
  • Monitoraggio: Implementa un sistema di monitoraggio per tenere traccia dello stato della replica e rilevare eventuali errori. Puoi utilizzare strumenti come Prometheus o Grafana per visualizzare i dati di monitoraggio.

Best Practices:

  • Testa la Replica Regolarmente: Esegui test di replica periodici per verificare che il processo funzioni correttamente e che i dati siano replicati in modo accurato.
  • Valuta la Larghezza di Banda: Monitora l’utilizzo della larghezza di banda durante la replica e adatta le impostazioni di configurazione per ottimizzare le prestazioni.
  • Utilizza una Rete Dedicata: Se possibile, utilizza una rete dedicata per la replica per ridurre il rischio di interferenze e migliorare l’affidabilità.
  • Documenta la Configurazione: Documenta accuratamente la configurazione della replica, inclusi i parametri utilizzati e le impostazioni di monitoraggio.

Risoluzione dei Problemi Comuni:

  • Errori di Permesso: Verifica che l’utente utilizzato per la replica abbia i permessi necessari per accedere ai pool ZFS e alle VM.
  • Problemi di Rete: Verifica la connettività di rete tra i nodi Proxmox.
  • Spazio su Disco Insufficiente: Assicurati che il pool ZFS di destinazione abbia spazio sufficiente per ospitare le copie delle VM.
  • Errori di Snapshot: Verifica che lo snapshot sia stato creato correttamente e che non contenga errori.

🧼 Pulizia Kernel in Proxmox VE: Guida Pratica ed Efficace

Quando si gestiscono host Proxmox VE, uno degli aspetti spesso trascurati è la pulizia dei kernel non più utilizzati. Col tempo, l’accumulo di kernel obsoleti può occupare spazio prezioso nella partizione EFI e rendere meno chiaro il comportamento del bootloader.

In questo articolo ti mostro passo-passo come rimuovere i kernel residui, liberare spazio, e garantire un boot pulito e affidabile.

📌 Step 1: Verifica dei kernel installati

Il primo comando ci aiuta a elencare tutti i pacchetti legati al kernel installati o rimossi:

dpkg -l | grep pve-kernel

🔍 Risultato tipico:

  • I pacchetti “ii” sono installati
  • I pacchetti “rc” sono stati rimossi ma lasciano configurazioni residue

🧹 Rimozione dei kernel obsoleti

1. Rimozione diretta (esempio) :

bash

apt remove pve-kernel-5.13.19-2-pve pve-kernel-5.15.83-1-pve \
            pve-kernel-5.4.106-1-pve pve-kernel-5.4.128-1-pve \
            pve-kernel-5.4

2. Pulizia automatica:

bash

apt autoremove

🧹 Step 2: Rimozione dei kernel residui (rc)

Qui viene il cuore della pulizia. Con questo comando, eliminiamo ogni kernel in stato rc:

dpkg -l | awk '/pve-kernel/ && $1 == "rc" {print $2}' | xargs apt purge -y

💡 Cosa fa:

  • Cerca nei pacchetti pve-kernel con stato rc
  • Estrae il nome del pacchetto
  • Lo passa a apt purge per rimuoverlo completamente

📦 Risultato: kernel obsoleti rimossi e configurazioni pulite

🔁 Step 3: Aggiornamento del bootloader

Dopo la rimozione dei kernel, è fondamentale aggiornare la partizione EFI:

bash

proxmox-boot-tool refresh

🎯 Questo comando:

  • Rigenera i file di boot (vmlinuzinitrd, etc.)
  • Rimuove voci obsolete nel bootloader
  • Imposta il kernel attivo come default
  • Evita problemi di boot al riavvio

✅ Risultato Finale

  • Spazio su disco recuperato 🧽
  • Boot più veloce e affidabile 🚀
  • Sistema pulito e leggibile 🔍
  • Niente più confusione su quale kernel viene avviato

Altre soluzioni :

bash -c "$(curl -fsSL https://git.community-scripts.org/community-scripts/ProxmoxVE/raw/branch/main/tools/pve/kernel-clean.sh)"